Menu

zoom
Graziano Merotto

La fabbrica rovesciata

Comunità e classi nel circuito dell'elettrodomestico
Prezzo scontato: € 25,00
Prezzo di copertina: € 50,00
Data di pubblicazione: 2015
Pagine: 600
ISBN: 978-88-6548-134-9
  • Description

Questo libro ripercorre le vicende degli occupati delle fabbriche dell’elettrodomestico sorte nel secondo dopoguerra nell’area veneto-friulana. Protagonisti di questa storia sono operai, tecnici ed ex dirigenti appartenenti alle due generazioni di lavoratori che si sono succedute tra Zoppas e Zanussi fino all’assorbimento nella multinazionale svedese Electrolux.
Sullo sfondo delle profonde ristrutturazioni industriali, si ripercorre l’evoluzione del mondo del lavoro in un’area che è una delle più rilevanti concentrazioni operaie del Nord. In un paio di decenni, infatti, oltre 10.000 ex contadini fanno esperienza del lavoro ossessionante alle catene di montaggio, fino all’«autunno caldo» del ’69 che modifica radicalmente il nuovo ordine del neocapitalismo che si era affermato nelle fabbriche del «sior» Zoppas.
Gli anni Settanta mostrano la crisi produttiva ed economica, le manifestazioni di autonomia operaia e le fratture tra le maestranze e la dirigenza che finiscono con il travolgere la grande impresa.
Si assiste poi, alla metà degli anni Ottanta, al definitivo smembramento della comunità operaia protagonista del ciclo di lotte dei decenni precedenti. La nuova proprietà modifica la composizione della forza-lavoro occupata con l’assunzione di giovani operai in possesso di livelli di istruzione superiori. Nella fabbrica diventata multinazionale, e allineata a una produzione just in time, una rinnovata organizzazione tayloristica mette a profitto le innovazioni dell’informatica per governare la parcellizzazione esasperata dei lavori, sviluppando l’impiego elastico della forza-lavoro.
Per i giovani e per i lavoratori migranti protagonisti delle assunzioni più recenti, la fabbrica diventa così una «prigione a ore» nella quale ci si sottomette per necessità a un lavoro svuotato di valore e significati. La fabbrica multinazionale estende i suoi confini oltre le mura dello stabilimento, delineando i contorni di una società autoritaria impregnata di una cultura corporativa che i vertici aziendali propagano come indispensabile per affrontare l’anarchia dei mercati globali e salvarsi dalle delocalizzazioni.

Please log in to write a review.